Lyon, Guillaume Rouillé, 1561. In-4 de 458-(14) pp. (a-z4, aa-zz4, AA-NN4), maroquin brun, au centre des plats grand fleuron frappé à froid, dos à nerfs orné d'un petit fer répété à froid, dentelle intérieure, tranches dorées sur marbrure (reliure du XIXe siècle).
Première édition en français, traduite par le grenoblois Antoine Chappuys, avocat consistorial au Parlement de Grenoble.Ce traité réunit deux oeuvres de l’auteur humaniste Girolamo Muzio : Il Duello et Le Riposte cavalleresche, parues en 1550.Cet ouvrage de Girolamo Muzio, Mutio Justinopolitain, pseudonyme que se donne l’auteur en référence à la ville de Giustinopoli dont il est originaire, est un véritable « mode d’emploi » du duel avec ses codes, ses usages, ses causes et ses techniques. Une table des matières très complète en facilite son utilisation.Pour Muzio, le duel, ce « combat en camp clos », reste toujours au service de la justice, de la vérité et de l’honneur et non de la vanité humaine. Pour illustrer cela, il répond à des cas concrets de litiges en donnant avis et conseils. Page de titre ornée d'un bois gravé. Ex-libris manuscrit sur la page de titre : Oratorii Andini. Bel exemplaire. Rousseurs sur 3 feuillets de tables ; petit défaut de papier angulaire en marge des pages 173-174. Baudrier IX, 280 ; Thimm, Complete bibliography of the Art of Fence, pp. 122-123.
Con Privilegio del Sommo Pontefice Giulio III & dello Illustriss. Senato Veneto, & d'altri Prencipi. appresso Gabriel Giolito De'Ferrari, Vinegia, 1550. In-16 p. (mm. 155x95), p. pelle antica (lievi abras., picc. manc. al dorso), tit. oro su due tasselli al dorso, 119 cc.num., marca tipografica al frontesp. e al verso dell'ultima c.; testo in corsivo, ornato da grandi capilettera figur. a vignetta, tutto inc. su legno. Vi sono contenute: La Orecchia del Prencipe. Introduttione alla Virtù. Le cinque cognitioni. Trattati di Matrimonio. Trattato della obedienza de' sudditi. Consolation di Morte. La Polvere. Sono operette del letterato Girolamo Muzio (1496-1576), detto "Giustinopolitano" dal paese di origine paterna (Capodistria).<br>"Prima edizione" di tutti i trattatelli ad eccezione de La Polvere, già pubblicato nel 1545.. Ognuno di essi ha poi una dedicatoria a sè, o sono indirizzati a diverse persone; come i due sul Matrimonio mandati uno a Tullia d'Aragona in occasione che prese il marito.. l'altro negli sponsali di Fabrizio Colonna e d'Ippolita Gonzaga.. queste Operette muziane compongono un volume assai grato ai raccoglitori. Cfr. Bongi,I, p. 313 - Adams,I, p. 767.Lieve alone margin. solo sulle ultime 10 cc., altrim. ben conservato.
Nuovamente dall'autore riveduto, con le postille in margine. & con due Tavole, la prima de i Capi, & l'altra delle cose notabili. appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, In Vinegia, 1564. In-16 p. (mm. 154x102), p. pergam. coeva con unghie (lievi tracce d'uso), 8 cc.nn., 223 cc. num. (dalla 7 alla 223), marca tipografica ai due frontespizi e in fine. Alla c. 105, si trova il frontespizio de Le risposte cavalleresche.. Con privilegio del Sommo Pontefice Papa Giulio III, & dell'Illust. Senato Veneto, & d'altri Prencipi. Cfr. Adams,M,2081,2 (ediz. successive) - Gelli, Bibliografia del duello, Hoepli 1903, p. 147 - Bongi,II,183: Settima ed ultima edizione giolitina; ed ottava, ove si conti anche quella della traduzione spagnuola.Il "Duello" fu dall'autore indirizzato a Emanuele Filiberto Principe di Piemonte, e le Risposte a D. Ferrante Gonzaga, ad ambedue con lettera senza data.. Ripetute ristampe si fecero bensì del Duello colle unite Risposte Cavalleresche secondo la prima redazione; e colle stesse dedicatorie fu dal Giolito più e più volte riprodotto fino al 1564.. Fu per l'autorità e fama dell'autore libro apprezzato dai contemporanei e di peso nella scienza allora studiatissima della cavalleria; e durò poi in riputazione fino ai primi anni del secolo passato, come in generale avvenne dei libri di questa materia. La sua importanza nella storia dei costumi, il nome dell'autore, la buona lingua con cui sono scritte le cose sue, fan sì che anche il Duello debba essere tenuto in conto dagli eruditi moderni (così Bongi,II,pp. 307-310, per la prima ediz. del 1550). Restauro al risg. anter.; leggerm. rifilato al margine superiore, altrimenti esempl. ben conservato.