Fleuve noir. 1973. In-8. Broché. Bon état, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Intérieur frais. 379 pages. Deux premières pages partiellement désolidarisées du reste de l'ouvrage.. . . . Classification Dewey : 843.0875-Sanantonio
Reference : R200112380
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Editions Francis Salabert Partition 1930 "In-4 (17,5 x 27 cm), partition en feuilles pour chant, 4 pages, ""Christina"", valse de Archie Gottler, Con Conrad et Sydney Mitchell, ici avec les paroles françaises de Jean Boyer ; tampons au premier plat, par ailleurs bon état. Livraison a domicile (La Poste) ou en Mondial Relay sur simple demande."
Roma, dai tipi stesso Canina Relié 1847 "In-folio (33 x 47 cm), reliure pleine toile, 108 pages + XLIV planches en noir et blanc (sauf une en couleurs), texte en italien, titre complet : ""L'Antica città di Veii, descritta e dimostrata con i monumenti dal Cav. Luigi Canina nella qualità di direttore delle opere di belle arti commesse in Roma da sua maestà Maria Cristina di Borbone, regina vedova di Sardegna, posseditrice del dominio diretto del luogo già occupato dalla enunciata città etrusca"" ; petits trous dans la toile aux mors, quelques traces et marques d'usage sur les plats, mouillure en queue sur l'ensemble de l'ouvrage, plus ou moins visible selon les pages, par ailleurs assez bon état général. Livraison a domicile (La Poste) ou en Mondial Relay sur simple demande."
En el qual se verifica mucho de lo que escrivio el Dr. Garcìa de Orta. Martin de Victoria, Burgos, 1578. In-16 gr. (mm. 184x120), p. pelle settecentesca, dorso a cordoni (restaur. per manc.) con decoraz. e tit. oro su tassello, 12 cc.nn., 448,38 pp.num.; al frontesp. cornice architettonica con lo stemma della città di Burgos; ornato da pregevoli grandi capilett. figur. a vignetta; con 1 ritratto di Christopher Acosta e con interessantissime e inedite illustrazioni xilografate nel t. Sono ben 46 tavv. di cui: 41 (a p. pag.) raffigurano piante, 2 portano l'immagine di due elefanti (a p. pag.) e 3 (più piccole) con figure di foglie, tutte disegnate da Acosta. L'opera chiude con un Tractado del Elephante, il primo studio monografico su questo animale. "Edizione originale" di questa rara e preziosa opera che ebbe notevole influenza in Europa perchè fece conoscere le piante asiatiche più importanti, sia dal punto di vista medicinale che del loro utilizzo come spezie; fra queste segnaliamo: ginger, cannella, pepe, noce moscata, oppio e cardamomo. In realtà questo trattato è una versione rivista ed accresciuta dei Coloquios dos simples e drogas he cousas medicinais da India di Garcia da Orta, pubblicato a Goa nel 1563. Medico e botanico portoghese il da Orta aveva a lungo studiato la flora locale di Goa, concentrandosi specialmente su quelle piante che potevano essere impiegate in campo medico. Acosta, medico gesuita, fece la conoscenza di da Orta nel corso dei suoi viaggi in India e la sua versione dei Coloquios risulta pertanto molto interessante per le sistematiche e dirette osservazioni sul campo.Cfr. Palau,I, p. 10 (con le varie traduz. in latino, italiano, francese e inglese) - Pritzel,13 - Wellcome,20 per l'ediz. di Venezia, 1585 - Morton,1819 - Cat. of British Museum,I, p. 9. Biographie Universelle,I, p. 160: Christophe Acoste, chirurgien portugais, naquit en Afrique, dans les établissements qu'y possédait sa nation au 16 siècle. Il eut de bonne heure le gout des voyages, et étant allé en Asie pour y rechercher les drogues que l'on en tire pour l'usage de la médecine, il fut pris par des pirates qui l'emmenèrent en esclavage. Il trouva enfin le moyen de sortir de sa captivité, et continua ses voyages. Ce ne fut qu'après en avoir fait plusieurs, surtout aux Indes Orientales, qu'il revint en Europe, où il exerça la médecine et la chirurgie. Ayant eu connaissance de l'ouvrage de Garcia "ab horto", sur les drogues, il en entreprit un sur le meme sujet, qui parut à Burgos en 1578.Mancano 2 carte: 1 con figura (pp. 419/420) e l'ultima con il nome dello stampatore e data di ediz., qui riprodotte su carta antica. Leggerm. corto del marg. super., con aloni e lievi uniformi arross. interc. nel t., ma complessivam. un buon esemplare.
Dedicata alla Sacra Maestà Cristianissima di Lodovico XV, re di Francia e di Navarra &c. da Antonio Giuseppe Barbazza, pittore e incisore romano. nella Stamperia di Antonio e3' Rossi, Roma, 1747. In-4 p. (mm. 290x217), brossura muta coeva, 14 cc.nn., 572 pp.num., 11 cc.nn., 1 c.b.; con bella antiporta figurata, ritratto dell'A., ben illustrato, come da Indice, da 14 tavole f.t., per lo più a doppia pag., con numerose figure (obelischi, antichità, vasi, medaglie, sepolcri) e alberi genealogici, inclusa una grande carta geografica de' nomi delle regioni più celebri ai tempi di Omero, tutto inc. in rame da Petroschi e f.t. Vignetta al frontespizio con titolo in rosso e nero, testate, grandi iniziali figurate e finali xilografati. Questa storia è divisa in 32 capitoli dalla Creazione alle Olimpiadi d'Isito, ciascuno rappresentato da una pregevole immagine e con 18 vignette nel t., pure inc. in rame e tutte descritte nell'Indice."Seconda edizione" a cura del Barbazza che vi premette anche una Vita del Bianchini, tratta dalla Verona Illustrata di Scipione Maffei, e una sua lunga lettera al Lettore. Il Barbazza ritenne necessario far ristampare la prima edizione del 1697, divenuta molto rara, facendo riprodurre gli stessi rami della prima, intagliati da Pietro Sante Bartoli. Importante opera di archeologia sulla storia del mondo con una approfondita considerazione dei monumenti antichi, soprattutto delle civiltà assira ed egiziana. L'A., il veronese Francesco Bianchini (1662-1729), fu astronomo ma anche storico e archeologo.Cfr. Cicognara,2481: Quest'opera utilissima per la cronologia, la storia, e l'antiquaria è illustrata da molte bellissime incisioni in rame eseguite da P.S. Bartoli e sono da ritenersi fra le migliori produzioni di questo artista - Piantanida 460 (sempre per la I ediz.): Opera ricercata di cui l'A. riuscì a pubblicare soltanto la prima parte e che rimase incompiuta.. La prima parte comprende 40 secoli dalla creazione del mondo sino ad Augusto e riguarda le nazioni orientali e la Grecia. La seconda parte doveva comprendere 16 secoli da Augusto fino a Carlo V. Ritratto del Monsignor Bianchini restaurato per mancanze marginali; 1 macchia al margine bianco della p. 513, alc. cc. lievemente arrossate, altrimenti esemplare ben conservato, fresco e con barbe.
Nuovamente dall'autore riveduto, con le postille in margine. & con due Tavole, la prima de i Capi, & l'altra delle cose notabili. appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, In Vinegia, 1564. In-16 p. (mm. 154x102), p. pergam. coeva con unghie (lievi tracce d'uso), 8 cc.nn., 223 cc. num. (dalla 7 alla 223), marca tipografica ai due frontespizi e in fine. Alla c. 105, si trova il frontespizio de Le risposte cavalleresche.. Con privilegio del Sommo Pontefice Papa Giulio III, & dell'Illust. Senato Veneto, & d'altri Prencipi. Cfr. Adams,M,2081,2 (ediz. successive) - Gelli, Bibliografia del duello, Hoepli 1903, p. 147 - Bongi,II,183: Settima ed ultima edizione giolitina; ed ottava, ove si conti anche quella della traduzione spagnuola.Il "Duello" fu dall'autore indirizzato a Emanuele Filiberto Principe di Piemonte, e le Risposte a D. Ferrante Gonzaga, ad ambedue con lettera senza data.. Ripetute ristampe si fecero bensì del Duello colle unite Risposte Cavalleresche secondo la prima redazione; e colle stesse dedicatorie fu dal Giolito più e più volte riprodotto fino al 1564.. Fu per l'autorità e fama dell'autore libro apprezzato dai contemporanei e di peso nella scienza allora studiatissima della cavalleria; e durò poi in riputazione fino ai primi anni del secolo passato, come in generale avvenne dei libri di questa materia. La sua importanza nella storia dei costumi, il nome dell'autore, la buona lingua con cui sono scritte le cose sue, fan sì che anche il Duello debba essere tenuto in conto dagli eruditi moderni (così Bongi,II,pp. 307-310, per la prima ediz. del 1550). Restauro al risg. anter.; leggerm. rifilato al margine superiore, altrimenti esempl. ben conservato.