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‎Satire di Settano (pseudon.). Tradotte in terza rima dallo stesso autore, ricavate dal MS. Autografo.‎

‎In Zurigo (Firenze), a spese della Compagnia, 1767, in-8°, 166 p., papier bruni, poussiéreux et taché, reliure en veau, accrocs à un coin et à la coiffe supérieure, assez bon exemplaire, légères traces de vers à la charnière inférieure.‎

‎Pubblicate sotto lo pseudonimo di Quinto Settano, le «Satire» latine di Ludovico Sergardi apparvero in prima edizione nel 1696. Con la vena di Lucilio e nello stile di Orazio, Sergardi nelle sue «Satire» se la prende aspramente con il poeta Arcade Vincenzo Gravina. Sotto i tratti di Filodemo, Gravina è accusato di essere un miscredente, un ipocrita, un adulatore dei potenti, un parasita, un afflitto del “morbo campano”... Questa traduzione italiana, rispetto all'originale latino, è di ugual valore poetico. Al di là dell'odio personale dei due scrittori che fece grande scandalo a Roma, queste satire sono “di grande valore come documento della vita romana dell'ultimo seicento, a cui l'arguzia e la varietà dei tono hanno permesso di conservare intatta la freschezza” (Bompiani). Gamba 2442 (mentionne une autre édition); Bompiani, Opere VI/534; Hoefer NBG XLIII/778. Image disp.‎