feuille 45x56.5 cm 2 faux-plis dans le coin en bas à gauche.
Montparnasse, Parigi 1920 Silvio Loffredo è nato a Parigi, a Montparnasse, nel 1920 da genitori italiani. È il padre Michele, pittore di vena naturalista, a educarlo all’arte, indicandogli “il senso della misura e l’arte di dosare i colori”. Loffredo frequenta, successivamente, la scuola di nudo alla Grand Chaumière. Al termine della guerra si diploma all’istituto d’arte di Siena. Amerigo Bartoli è il maestro che frequenta all’Accademia di Belle Arti a Roma, città che abbandona per Firenze dove incontra Ottone Rosai e studia con Primo Conti, Ugo Capocchini e, soprattutto, Celestino Celestini. Negli anni Sessanta segue, a Salisburgo, le lezioni di Oskar Kokoschka, da cui deriva la forte tensione cromatica di ascendenza espressionistica e, di pari passo, procede nella realizzazione, già intrapresa a partire dai primi anni Cinquanta, insieme al fratello Victor, di film sperimentali, un interesse questo che l’artista ha continuato a coltivare fino a oggi e che ha trovato numerosi riconoscimenti, in occasione di rassegne internazionali di film d’autore, in Europa e in America. Con i primi anni Sessanta giungono riconoscimenti internazionali. Firenze, tuttavia, rimane il centro della sua attività ed è qui che svolge anche il suo lavoro didattico che, dal 1973, si esplica presso l’Accademia di Belle Arti dove è titolare della classe di pittura.Temi ricorrenti della sua famosa produzione artistica sono i Battisteri e i Bestiari con cui partecipa a numerosissime mostre sia in Italia che all’estero. È ripetutamente presente alla Biennale di Venezia. Il 12 giugno 2003, Loffredo ha ricevuto dal presidente del Consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini, la medaglia d’argento alla carriera dedicata all’arte. Image disp.
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